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"Sulla strada per Leobschütz" di Daniele Santoro è un libro che ha un centro tematico di dura, cupa potenza: il campo di sterminio e l'olocausto, che in questi versi appaiono nella loro brutalità fisica, nella loro violenza materiale, assoluta. Santoro si è documentato per scrivere, e riporta i testi a cui si è rifatto in calce al libro. Documentarsi per scrivere versi? Certo, questa è la sfida, la novità, la risposta etica all'insensatezza di tanto egocentrico e fatuo verseggiare di oggi. Anche la poesia fa i conti con la storia, con il buio della storia, e qui li fa con l'eclisse dell'umano nei lager del XX secolo, con la rievocazione delle cacce all'uomo, delle "marce della morte", che dell'olocausto pure compongono il quadro di insieme. L'inizio e il suo tragico epilogo.